Giulia Bezzi si occupa di SEO e Content Marketing ed è Sales Representative di Kleecks, SaaS di ultima generazione.
Ha creato Bloginrete e SeoSpirito, una società benefit che dedica parte del suo business a cause che impattano negativamente sul territorio con l’obiettivo di diminuire il gender gap, ne è un esempio la community LeROSA.
Si autodefinisce onesta, diretta, cristallina, sincera. Per questo le ho chiesto di dedicarmi un po’ della sua inestinguibile energia per fare quattro chiacchiere che credo vi saranno davvero utili.
Per collaborare con Giulia o parlarle direttamente, potete cercarla su LinkedIn o inviarle un’e-mail.
A che punto del tuo viaggio digitale sei?
Bella domanda, vivo in viaggio da una vita. Sono sicuramente in quella fase in cui consolido ciò che sono e guardo al futuro con la voglia di tramandare ciò che ho imparato.
Come sei arrivata fin qui?
È la storia più bella del mondo: grazie a mio fratello. In un momento difficile della mia vita ha avuto la pazienza di insegnarmi ad essere una SEO Strategist, partendo da zero. Aveva ragione: è la mia passione più grande.
Qual è la cosa che ti piace del tuo lavoro che ti fa sopportare quella che proprio vorresti non esistesse?
La possibilità di vivere continuamente mondi differenti, ogni progetto ti immerge in nuove conoscenze, nuovi mercati, differenti comportamenti: ti arricchisci di cultura lavorando.
Oltre a questa grande opportunità offerta da quello di cui mi occupo sicuramente devo menzionare le telefonate dei miei clienti che mi dicono: «Giulia, avete fatto un lavoro pazzesco!». Quelle davvero ripagano di qualsiasi sopportazione… anche se ti dirò, quando inizio a sopportare è ora di cambiare ciò che ho attorno. Difficilmente sopporto per molto tempo.
Qual è il cambio di mindset che ti ha salvato o ti avrebbe salvato dal commettere errori?
Smetterla di pensare a cosa pensano “gli altri”. Quando inizi ad esporti, nel mio caso per acquisire nuovi contatti e clienti, devi accettare che ci siano persone che non la pensano come te, che non sono capaci di criticare costruttivamente o, semplicemente, farsi gli affari propri.
È stato doloroso per me, inizialmente, ci sono persone nel mondo SEO che sono state semplicemente cattive. La cattiveria esiste eccome, i classici stereotipi da donna in un mondo di uomini anche, il mix con la mancata solidarietà femminile poi, per un periodo mi ha veramente stesa.
Mi sono chiesta poi se tutto questo valeva la pena, se avrei dovuto preoccuparmi di qualche persona, quando in Italia ci sono milioni di persone sconosciute, da conoscere e con le quali collaborare. Da quel momento tutto è cambiato.
Non sono più interessata, se non piaccio a qualcuno non è un più un problema mio. Ho cose più importanti da fare.
Quanto vale la pena rischiare? Raccontami di quando hai presentato qualcosa di cui un po’ ti vergognavi perché non era ancora perfetto.
Domanda complessa questa. Non sono una che si presenta impreparata, è qualcosa che non accetto per me stessa, sarebbe veramente una sofferenza troppo grande per me. Di contro, non credo nemmeno nella perfezione a dirla tutta. Per cui non mi vergogno di non essere perfetta, mi vergognerei se non portassi a clienti, persone che mi seguono, frequentatori di corsi ed eventi, un contributo che sia per loro utile.
Qual è stato il tuo momento BsoD?
Lo ricordo come se fosse oggi, sono passati 13 anni, un cliente in piena stagione di vendita crolla, tutto il traffico azzerato. Ho lavorato 18 ore per risalire al problema e, soprattutto, dimostrare che non c’erano errori da parte nostra perché ero certa di non aver fatto nulla per metterlo in difficoltà.
È stato un momento complesso, soffro per prima quando il business del nostro cliente, sul mio canale di conversione, non funziona. Abbiamo vinto la causa che aveva intentato, ma da allora, ho imparato ad essere iper critica e analitica all’inizio del progetto e nella formazione del cliente su ciò che non deve assolutamente fare per evitare penalizzazioni di Google.
Quanto è difficile trovare un CTO in Italia e quali qualità deve avere per lavorare
L’Italia è costituita, per lo più, di PMI che non sono ancora strutturate per avere un reparto tecnico e preparato sul digital. Nonostante la pandemia abbia evidenziato l’importanza di esserci online, si fatica ad investire. Vorremmo tutti avere clienti che hanno internalizzato figure competenti ma attualmente questo non è ancora possibile. Ad essere sincera credo che i clienti che ti affidano progetti strutturati, spesso non ti diano le stesse soddisfazioni di chi inizia da zero e lo vedi crescere con te.
Alla luce di queste considerazioni, credo che i CTO debbano avere una sola caratteristica: open your mind. Questo è quello che spesso rende difficile le collaborazioni con realtà che hanno CTO al loro interno: non si è aperti, non si accettano le richieste che provengono dai consulenti e diventa un bagno di sangue lavorare.
Su quale altra professione digitale pensi non ci sia abbastanza informazione e formazione?
Ti dirò, non c’è mai abbastanza informazione o formazione, il digital come tutto ciò che riguarda questo mondo alla velocità della luce e oltre, richiede costante aggiornamento.
Normalmente rifuggo da tutti coloro che non studiano tutti i giorni, che non frequentano corsi, leggono libri, partecipano a discussione sui forum e, in generale, non hanno umiltà.
Puoi avere tutta l’esperienza del mondo, e giocartela bene, ma devi stare sul pezzo pronto ad accogliere ogni stravolgimento e cambiamento in materia.
Investiresti più su una startup cammello (con solide basi di partenza) o su un unicorno (alta valutazione del potenziale)?
Posso risponderti con un cammello con unicorno e stare al sicuro? Scherzi a parte, sono in una fase molto particolare della mia carriera, quella in cui hai deciso di intraprendere una strada perché pensi possa essere di aiuto a chi ti sta intorno, contribuire al benessere della comunità, portare vantaggio e, al contempo, generare ulteriori preoccupazioni.
Probabilmente ti direi: sto già rischiando forte per me, mi butterei su un cammello. Dall’altra parte, però, ho ascoltato storie di imprenditoria unicorno rimanendo affascinata, perché quando hai un potenziale che vale, alla fine, caspita spacchi.
Di certo, ora come ora, non voglio investire, voglio si investa sulla mia SeoSpirito Società Benefit srl, che è ancora piccola ma orgogliosa del suo percorso, del network che ha costruito, dei feedback positivi che sento sul nostro lavoro e delle sinergie che sono nate in questi anni di lavoro.