Meta vs Apple: la sfida si estende anche al metaverso
Il metaverso è senza dubbio uno degli argomenti di maggiore interesse negli ultimi mesi ed ecco quindi che i grandi colossi dell’informatica non hanno perso tempo nello sfidarsi su un territorio dai risvolti imprevedibili.
I più attivi e proiettati verso la nuova realtà sono proprio Meta, ex Facebook, ed Apple, le quali stanno già concretamente lavorando per proporre dispositivi sofisticati in grado di offrire esperienze di realtà mista e virtuale.
Negli ultimi due anni le due società americane hanno discusso molto sul tema della privacy, poiché l’eventualità di bloccare il tracciamento sugli iPhone a scopi pubblicitari non è per niente piaciuta a Facebook.
Dalla fine del 2021, però, il centro della disputa si è decisamente spostato in direzione del metaverso. Ecco, quindi, che Apple e Meta stanno incrementando i propri sforzi per offrire device e piattaforme capaci di regalare esperienze immersive di vario genere.
Andiamo a scoprire quali sono le proposte di Meta ed Apple e in che modo si stanno organizzando per implementare questa innovativa frontiera del web.
Meta ed Apple abbracciano il metaverso: un nuovo terreno di confronto
Negli ultimi dieci anni Apple e Meta si sono date battaglia commerciale ed hanno diviso fan ed appassionati di tecnologia di tutto il mondo.
Ogni anno vengono lanciati sul mercato prodotti sempre più potenti ed accattivanti. Intanto, i due giganti americani non si sono risparmiati nel criticare l’avversario in diverse occasioni.
Per esempio, Zuckerberg ha più volte puntato il dito verso le commissioni dell’App Store, mentre Apple ha attaccato Facebook sul tema della privacy.
Nel 2022 un ulteriore argomento di confronto è quello del metaverso, uno dei principali trend del momento. Meta da vari anni ha deciso di investire nella realtà virtuale, acquistando Oculus alla cifra di 2 miliardi di dollari e vendendo differenti tipologie di visori.
Sia Microsoft che Facebook hanno proposto servizi di realtà mista, cioè a metà strada tra realtà virtuale e realtà aumentata e la stessa Apple si sta orientando verso questa prospettiva, anche se con ritmi meno serrati.
Meta alla conquista del metaverso
Di tutte le aziende hi-tech mondiali, Meta è certamente quella più interessata e avviata con passo deciso verso le possibilità offerte dal metaverso. Lo sta facendo diversificando le proposte, che comprendono piattaforme di acquisto e visori.
Horizon Worlds
Creato il metaverso, è necessario riempirlo. Ed è proprio questa l’intenzione di Meta, ovvero monetizzare. Ecco il motivo per il quale è stata costruita la piattaforma in realtà virtuale di Horizon Worlds che già può contare su una buona base di utenti.
I mondi disponibili erano già più di 10.000 a febbraio 2022 ed ogni giorno ce ne sono di nuovi. Inizialmente Horizon Worlds era disponibile sono per i visori Oculus Rift S e Oculus Quest 2, ma è stata già annunciata la versione web per poterne usufruire anche via smartphone.
I creator possono disporre di una serie di strumenti per far vivere il metaverso tramite un sistema di commercio. L’opportunità di guadagnare dal proprio lavoro è il punto di partenza per consentire al metaverso di riempirsi di oggetti e attività che possano attirare gli utenti.
A dirla tutta, le politiche messe in campo da Meta per lo store digitale non convincono una parte degli utenti. Infatti, sembra che il colosso trattenga il 47,5% dei ricavi generati dalla vendita degli oggetti, lasciando appena il 52,5% ai creatori di contenuti.
Questo accade perché i prodotti virtuali sono venduti tramite lo store Meta Quest che tiene per sé il 30% come tutti gli altri negozi digitali. Al 70% rimanente viene poi sottratto il 25% da Horizon Worlds ed ecco che si arriva ad una commissione totale di 47,5%.
Inutile dire che in tutti i passaggi ad intascare i soldi è sempre Meta e che con una divisione degli utili così sbilanciata gli sviluppatori saranno poco incentivati a contribuire al popolamento del metaverso. Ecco, quindi, un punto sul quale Meta deve ancora lavorare.
Project Cambria
Nell’autunno 2021 il Ceo Mark Zuckerberg aveva già annunciato la produzione di un visore per il metaverso targato Meta e chiamato Project Cambria.
A maggio 2022 è stato mostrato ufficialmente una specie di prototipo di un visore per la realtà mista (XR), capace di combinare un visore per la realtà virtuale con gli smart glasses per la realtà aumentata.
Questo dispositivo necessità di un processore con una grande potenza computazionale e sensori molto più complessi in confronto agli altri prodotti Oculus.
Il device non viene rivelato nei dettagli in quanto il lancio ufficiale dovrebbe avvenire entro la fine del 2022, per arrivare poi nei negozi ad inizio 2023.
Project Cambria dovrebbe essere fornito di una funzionalità chiamata ‘passthrough’, la quale permette di passare dalla visione del mondo virtuale a quello reale, che viene mostrato in modo nitido e a colori grazie a delle videocamere fissate all’esterno del visore.
A differenza di articoli della concorrenza come HoloLens 2 e Magic Leap 2 che trasmettono immagini olografiche davanti agli occhi, il visore di Meta avrà un aspetto simile all’attuale Oculus Quest 2.
Apple e metaverso: una corsa lenta e a fari spenti
Se Meta sta già scalpitando nell’attesa di invadere il mercato con i suoi visori per il metaverso, Apple non è certo rimasta a guardare, anche se procede con un passo meno spedito.
Il grande giorno avrebbe dovuto essere il Worldwide Developers Conference, l’annuale conferenza degli sviluppatori Apple che si è tenuta dal 6 al 10 giugno 2022. In molti si sarebbero aspettati un annuncio ufficiale sul dispositivo pensato per il metaverso, ma così non è stato.
Nei mesi scorsi il Ceo Apple, Tim Cook, aveva già parlato di realtà aumentata e si era definito fan numero uno della tecnologia. Una prima ipotesi sul lancio del visore è stata avanzata dall’analista Ming-Chi Kuo, il quale ipotizza come data probabile gennaio 2023.
Come spiega Ming, il device proporrà un’esperienza virtuale completa, inclusa la modalità trasparente, utile per non perdere l’attenzione dall’ambiente che ci circonda.
Anche in questo caso dovrebbe essere presente la modalità passthrough, attraverso cui passare dal 3D al mondo reale senza dover togliere i visori.
Probabilmente ci saranno due microdisplay Oled 4k, due processori M2 e connettività Wi-Fi 6E. Il suo prezzo si pensa potrebbe aggirarsi intorno ai 3000 dollari, più di quanto dovrebbe costare quello di Meta.
A parziale conferma dell’impegno di Apple, si vocifera che la società di Cupertino abbia stretto delle partnership con studi cinematografici per realizzare dei contenuti pensati proprio per il visore.
Inoltre, è stato già registrato all’ufficio brevetti americano il marchio RealityOS da parte di un’azienda ignota, che forse è stata usata dalla stessa Apple per smaltire le pratiche burocratiche senza attirare troppo l’attenzione.
Questo non sorprende, in quanto si tratta di una pratica consolidata tra le grandi multinazionali. Secondo gli analisti del settore, RealityOS dovrebbe essere il software su cui poggerà il metaverso di Apple e sarà integrato sui visori per la realtà virtuale a cui si sta lavorando.
Per il momento ci sono soltanto notizie sparse e voci di corridoio sulla commercializzazione del visore Apple. Quindi per ulteriori dettagli e informazioni certe, non resta che attendere l’autunno-inverno 2022.
Metaverse Standards Forum, il consorzio del futuro
Dalle azioni intraprese, appare chiaro come Apple abbia deciso di seguire una strada più tranquilla e meno frenetica di altre aziende impegnate ad abbracciare il metaverso, preferendo muoversi sottotraccia.
Ciò è ancora più evidente per la sua assenza dal consorzio Metaverse Standards Forum, un’organizzazione internazionale che ha l’obiettivo di creare degli standard di settore che possano rendere compatibili tra di loro i vari mondi digitali delle differenti società.
All’iniziativa partecipa un gruppo di oltre 30 marchi di tutto il mondo, tra le quali ci sono Meta, Microsoft, Adobe, Epic Games, Ikea, Huawei, Sony, Alibaba, VerseMaker, WayFair, NVIDIA, Qualcomm e altre.
La partnership vuole favorire un metaverso aperto a tutti, costruendo protocolli comuni di sviluppo per un futuro tutto da scrivere. Tra i vari progetti ci sono hackathon, strumenti open source e prototipazione, essenziali per velocizzare i test e l’implementazione dei nuovi standard.
A questa associazione non hanno preso parte diversi nomi eccellenti, non soltanto Apple. Per esempio, tra i grandi assenti c’è Roblox, la piattaforma che permette all’utente di creare universi ed eventi virtuali.
All’appello manca anche Niantic, società proprietaria di Pokémon Go, uno dei game più adatti e proiettati in direzione del metaverso per l’uso che fa della realtà aumentata.
Del Metaverse Standards Forum non fanno parte neanche piattaforme basate su criptovalute come Decentraland e The Sandbox.
Ad ogni modo, come spiega Neil Trevett di NVIDIA, il forum è aperto a tutti ed è possibile aderire in un secondo momento. Il manager presiede il Metaverse Standards Forum ed ha specificato che qualsiasi azienda è sempre la benvenuta, comprese quelle che appartengono al mondo delle criptovalute.